Sosta in aeroporto? Attenzione al Juice Jacking: ecco come vi rubano tutti i soldi

Il pericolo rappresentato dal Juice Jacking in aeroporto è spesso sottovalutato: di cosa si tratta, a cosa fare attenzione e come evitare di finire nella trappola dei malintenzionati.

Al giorno d’oggi viaggiare è un’attività decisamente più frequente che in passato, sia perché molti lavori comprendono la necessità di spostamenti da una sede ad un’altra, sia perché sono tantissime le persone che hanno scelto l’estero per una sistemazione lavorativa più remunerativa e sicura e fanno continuamente spola tra la loro città natia e il luogo di attuale residenza.

Viaggiatore che cammina in aeroporto con trolley
Sosta in aeroporto? Attenzione al Juice Jacking: ecco come vi rubano tutti i soldi – sosutenze.it

A questi due aspetti va aggiunto anche l’incremento del settore viaggi, favorito dall’ingresso sul mercato di compagnie aeree low cost in grado di garantire spostamenti costanti a prezzi davvero risicati. Insomma viaggiare fa parte del nostro stile di vita e capita almeno una volta l’anno di prendere un volo e di recarsi da qualche parte.

Gli aeroporti si sono ammodernati a loro volta, sia per permettere ad un maggior numero di persone di confluire al loro interno, sia per garantire loro dei posti in cui sostare e attendere il check in o l’arrivo della coincidenza. Tra le varie comodità offerte c’è anche la possibilità di ricaricare i dispositivi elettronici, strumenti ormai indispensabili non solo per comunicare ma anche per abbattere i tempi morti e portare avanti il lavoro.

Sono innumerevoli infatti le persone che utilizzano smartphone e laptop durante le lunghe attese aeroportuali, il che rende le postazioni di ricarica una grande comodità e un servizio fondamentale per ogni aeroporto che si rispetti, soprattutto se si tratta di uno internazionale.

Belle le postazioni di ricarica, ma attenzione a Juice Jacking

Proprio queste comodissime postazioni possono risultare una trappola perfetta che i malintenzionati possono utilizzare. A dare una mano agli hacker sono le prese moderne, quelle che al posto della classica presa elettrica hanno un attacco usb. Tutti i dispositivi elettronici moderni possono infatti essere ricaricati tramite presa usb-b o usb-c e questo offre una chance a chi vuole trafugare dati o introdursi illecitamente in un OS.

Persona che collega smartphone a cavo usb
Belle le postazioni di ricarica, ma attenzione a Juice Jacking – sosutenze.it

Qualora infatti le prese siano state manomesse per convogliare oltre che energia elettrica anche dati, gli utilizzatori rischiano che i malintenzionati installino nel loro telefono o tablet un malware o uno spyware, ma anche che gli frughino tra foto e dati senza che loro possano accorgersene.

Per evitare di correre questo rischio è bene preferire sempre le tradizionali prese elettriche (quelle che richiedono il cavo di alimentazione) poiché pensate e utilizzabili solo per trasportare energia elettrica. Qualora non si abbia a disposizione un caricabatterie tradizionale, è opportuno scegliere l’opzione “Solo ricarica” quando il menu si apre su schermo.

Un’altra difesa contro il Juice Jacking è l’utilizzo di un powerbank, ovvero una batteria portatile che permette di ricaricare il dispositivo che vi serve senza dovervi collegare ad una presa.

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