Può capitare che in situazioni di difficoltà economiche o semplicemente per disattenzione, non vengano pagate delle bollette. Nel caso non venga pagata una bolletta entro la scadenza si diventa automaticamente morosi. Il fornitore in questi casi procede alla messa in mora e all’invio di un sollecito di pagamento. Se il pagamento non avviene entro i termini previsti il venditore può richiedere la sospensione della fornitura, rivolgendosi al distributore che provvederà all’interruzione del servizio secondo le modalità stabilite da ARERA. Vediamo nel dettaglio se non pago la bolletta cosa succede?

 

 

Quanto tempo si ha per pagare una bolletta scaduta?

 

Se la bolletta non viene saldata entro la data di scadenza indicata nella prima pagina della fattura, il fornitore invia un sollecito di pagamento. Se anche dopo il sollecito la bolletta non viene saldata, il fornitore procede con una raccomandata che specifica il termine ultimo di pagamento prima della sospensione della fornitura. Per legge, tale termine deve essere superiore a 20 giorni dall’emissione della raccomandata e superiore a 15 giorni dall’invio della raccomandata. Inoltre la raccomandata indica le modalità e i contatti per comunicare l’avvenuto pagamento.

Se il pagamento non perviene dopo 15 giorni, la fornitura viene sospesa (distacco Enel, distacco energia elettrica). Il fornitore non può in ogni caso sospendere la fornitura senza dare preavviso al cliente.

Le bollette sono soggette a prescrizione, decorso un certo lasso di tempo, senza contestazione, il creditore non può più pretenderne il pagamento.

Dal 1 Gennaio 2021 questo periodo di tempo è stato deciso in 2 anni. Allo scadere dei quali non sarà più possibile contestare una bolletta non pagata.

 

 

Con quante bollette non pagate staccano la luce?

 

Come accennato i termini ultimi per il pagamento delle bollette insolute sono due:

  • superiori ai 20 giorni dall’emissione della raccomandata
  • superiori ai 15 giorni dall’invio della raccomandata

Una volta scaduto il termine ultimo, sarà proprio il fornitore a inviare al distributore la richiesta di sospensione dell’utenza elettrica. Se si ha un contatore elettronico Enel, Eni, Iren, Acea, prima dell’interruzione dell’energia ci sarà un depotenziamento dello stesso contatore.

 

 

A quanto ammontano le sanzioni se non pago la bolletta?

 

Quanto ammontano le sanzioni per una bolletta in ritardo? Le condizioni relative alla mora sono diverse a seconda del mercato di riferimento del cliente:

  • Mercato Tutelato: il fornitore può chiedere gli interessi di mora, per i giorni di ritardo, a un tasso pari riferimento fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE) aumentato del 3,5%.Per esempio, se il tasso di riferimento è al 3%, si può parlare del 6,5% annuo.
  • Mercato Libero: il fornitore può chiedere gli interessi di mora e le spese previste dal contratto (ogni contratto è a sé stante, per cui invitiamo a contattare il provider o a consultare il sito ufficiale del vostro fornitore).

La stessa differenziazione tra i due mercati di riferimento si ha anche in caso di sospensione della fornitura: sia per la sua interruzione che per la successiva riattivazione.

 

Posso cambiare gestore se ho delle bollette insolute?

 

Non è possibile cambiare gestore e senza aver saldato il precedente, infatti sia per le utenze del gas che per quelle della luce i precedenti venditori possono richiedere il pagamento delle fatture insolute tramite il corrispettivo CMOR. Il Corrispettivo di Morosità, detto appunto CMOR, è un onere che viene addebitato in bolletta dal Nuovo fornitore quando si hanno morosità pregresse con il Vecchio fornitore, in seguito ad un’operazione di Switching.

Il CMOR può essere addebitato soltanto dopo 6 mesi dal cambio fornitore, infatti in questo periodo è possibile saldare le bollette scoperte al precedente fornitore. Inoltre, il CMOR non può essere richiesto dopo 12 mesi dal cambio gestore, in caso contrario può essere dichiarato nullo.

 

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