Ad incidere sulla bolletta della luce, si sa, sono soprattutto gli elettrodomestici ed il modo in cui vengono utilizzati tra le mura domestiche. Tra questi, il forno elettrico è responsabile di consumi piuttosto elevati, se non usato in modo ottimale.

Naturalmente l’energia consumata varia in base alle dimensioni del forno, la potenza, la classe energetica ed il tempo di utilizzo. Vediamo quindi quanto consuma un forno elettrico e se conviene utilizzarlo.

 

 

Quanti watt consuma un forno elettrico?

L’energia che consuma un forno elettrico non è costante, ma si verifica un picco iniziale durante il riscaldamento. I consumi nei primi venti minuti di un forno impostato ad una temperatura di circa 180°, ad esempio, possono arrivare a 800 Wh, per scendere, in proporzione, a solo 1000 Wh (1kWh) in un’ora, e 1,5 kWh in 90 minuti.

Naturalmente alzando la temperatura anche i consumi aumenteranno notevolmente: spostando la manovella a 200°  si può arrivare a consumare in 60 minuti circa 1 – 1,5 kWh.

 




 

  • Forno ventilato e forno statico: quali i consumi?

I consumi di energia variano anche in base alla tipologia di forno elettrico: il forno ventilato consuma un po’ meno rispetto a quello statico per molteplici ragioni.

Il forno statico funziona per irraggiamento, il calore si propaga quindi mediante una resistenza che si trova nella parte inferiore o superiore del forno.

Il forno ventilato, al contrario, che funziona per convenzione, permette di risparmiare circa un terzo dell’energia rispetto ad un forno statico, perché fa circolare continuamente l’aria riducendo quindi i tempi di cottura.  La diffusione omogenea ed uniforme dell’aria calda al suo interno, fa sì che un forno ventilato necessiti di meno tempo per riscaldarsi ed arrivare alla temperatura desiderata.

 

 

  • Come si misura il consumo del forno

Il calcolo del consumo di un comune forno elettrico da incasso dipende da vari fattori, pertanto non può essere generalizzato. Per avere la certezza di quanto consumi un forno elettrico e calcolarne quindi il peso sulla bolletta, è possibile dotarsi di un wattmetro, ossia un dispositivo che viene agganciato accanto al salvavita del contatore elettrico, che indica la potenza istantanea assorbita. Una volta agganciato al contatore, tale strumento sarà in grado di segnalare il carico elettrico della propria abitazione. Naturalmente la rilevazione andrà effettuata tenendo spenti tutti gli altri elettrodomestici.

 

 

Come risparmiare sulla bolletta usando il forno elettrico?

La prima azione da intraprendere per risparmiare energia elettrica è evitare gli sprechi.
Accade di frequente che errate abitudini di utilizzo degli elettrodomestici, come la lavatrice, l’asciugatrice o appunto il forno, siano tra le cause primarie di bollette della luce spesso astronomiche.

È quindi fondamentale imparare a conoscere e gestire i dispositivi casalinghi per ottimizzarne i consumi, riducendo di conseguenza i costi in bolletta. Per evitare consumi spropositati quindi è opportuno  adottare alcuni semplici comportamenti:

  1. Scegliere il forno giusto: tra un forno a gas ed un forno elettrico, il primo è certamente quello che utilizza una fonte di energia più economica: il forno a gas, infatti, funziona grazie all’impiego di un bruciatore, situato in basso che distribuisce in maniera uniforme il calore all’interno del vano. È però molto difficile mantenere una temperatura costante, per il continuo variare della potenza del bruciatore.
    Tra i forni elettrici, come già accennato, conviene prediligere il forno ventilato, in quanto, facendo circolare l’aria all’interno della camera, ottimizza la cottura dei cibi e riduce i tempi di cottura.
  2. Evitare dispersioni di calore: durante la cottura dei cibi, il forno deve essere aperto il meno possibile. Per lo stesso motivo, se le guarnizioni sono vecchie, è opportuno sostituirle.
  3. Ottimizzare i tempi di cottura: se bisogna cuocere più cibi è consigliabile farlo contemporaneamente, evitando lunghi tempi di preriscaldamento e calcolando i tempi di cottura. In questo modo è possibile spegnere il forno 5 minuti prima e terminare la cottura del cibo a forno spento grazie al calore residuo. Inoltre, anche la scelta delle pirofile può essere d’aiuto: quelle in pyrex, ad esempio, trattengono meglio il calore e facilitano la cottura dei cibi.
  4. Tenere sempre il forno pulito: lo sporco impedisce la diffusione del calore e quindi provoca un inutile dispendio di energia.

 

 

  • Quanto consuma un forno a microonde?

La maggior parte delle famiglie, oltre al forno elettrico, possiede anche un forno a microonde. Questo piccolo ma performante elettrodomestico viene molto apprezzato, non solo grazie alla sua rapidità e versatilità nel riscaldare gli alimenti, ma anche alla sua capacità di dimezzare i costi della  bolletta della luce.  

Il forno a microonde, infatti, garantisce un  considerevole risparmio energetico rispetto al forno tradizionale, proprio grazie alla velocità con la quale esegue le varie funzioni, senza la necessità di preriscaldare. Inoltre, può essere utilizzato anche per scongelare gli alimenti.

Per quanto riguarda il consumo energetico in senso stretto, la potenza in entrata di un forno a microonde,  ossia quella che assorbe dalla rete elettrica durante il suo funzionamento è compresa tra i 1000 e i 1500 Watt. Cifre che se paragonate a quelle di un forno tradizionale (da 2000 a 2500 Watt), risultano essere nettamente inferiori.
La potenza di uscita, invece, si riferisce è quella impiegata per la cottura vera e propria e, generalmente, è compresa tra i 600 e i 4200 Watt.

 

 

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