Con l’arrivo del caldo e della bella stagione, i condizionatori diventano sempre più ricercati e utili, soprattutto in alcune zone d’Italia, dove le temperature hanno già superato i 30 gradi. Ma, quanto consuma un condizionatore? E quali sono i costi d’installazione? Scopriamolo insieme in questo articolo.

 

 

 

 

 

 

Quanto consuma un condizionatore?

Rispondere a questa domanda non è semplice, in quanto ci sono diverse variabili. Sicuramente, la classe energetica del condizionatore scelto è essenziale, ma sui costi incidono anche i tempi di utilizzo, il buon isolamento del locale in cui si aziona il condizionatore, ma anche il costo dell’energia. Vediamo insieme quindi di fare una stima di quanto può costare l’utilizzo di un condizionatore quando inizia a fare caldo!

  • Costo dell’energia

Partiamo dalla materia prima. Sicuramente il costo dell’energia incide sul consumo finale e sull’utilizzo del condizionatore. Ma non è il fattore che ha più peso sui consumi del condizionatore. Si tratta, però, di fattore determinante per la spesa finale in bolletta. Scegliere quindi una tariffa energetica a costo fisso, ad esempio, potrebbe essere un vantaggio in estate, se utilizzate molto il condizionatore.

 

 

 

 



 

 

 

  • Utilizzo effettivo del condizionatore

L’aumento della bolletta dell’energia dovuto all’utilizzo del condizionatore dipende anche dall’utilizzo che se ne fa. Infatti, è importante capire le varie opzioni dei programmi di condizionamento, per evitare sprechi e aumenti esagerati dei consumi. I condizionatori di nuova generazione hanno diverse funzioni di mantenimento, che permettono di non raffreddare eccessivamente le stanze, ma di mantenere costante la temperatura impostata. In questo modo, il vostro impianto si accenderà inizialmente per abbassare la temperatura, e poi si riattiverà solamente quando la temperatura salirà rispetto a quella impostata.

  • Isolamento adeguato delle pareti ed esposizione dell’edificio

Chiaramente un corretto isolamento delle stanze è essenziale per ridurre gli sprechi e i consumi del vostro condizionatore. Se, ad esempio, il vostro edificio è esposto al sole nelle ore più calde del giorno, e le pareti non sono ben isolate, sarà molto più difficile mantenere bassa la temperatura interna, quindi il condizionatore, anche se di classe energetica alta e di nuova generazione, dovrà continuamente attivarsi per mantenere costante la temperatura.

Se, al contrario, il vostro edificio ha un buon isolamento termico esterno e degli infissi di qualità, una volta attivato e raggiunta la temperatura stabilita, il condizionatore si riattiverà solo occasionalmente, per mantenere il livello prestabilito.

 

 

 

 

 



 

 

 

Quanto costa installare un condizionatore?

Il tipo di condizionatore che si vuole installare e l’impianto incidono particolarmente sul costo dell’installazione. Se avete un impianto di climatizzazione già predisposto, dovrete affrontare solo il costo dell’installazione e del montaggio. In questo caso, la ditta incaricata potrà sfruttare le tubazioni già presenti nell’edificio, senza effettuare lavori troppo dispendiosi e impegnativi. Lo stesso discorso vale per il collegamento all’elettricità del vostro impianto: se avete un sistema già predisposto, dovrete pagare solo la manodopera. Nei preventivi delle aziende che si occupano dell’installazione, sono sempre riportati i dettagli dei costi, e solitamente viene incluso il trasporto, i materiali e la manodopera per l’installazione.

Il preventivo non include, però, il costo del condizionatore, che dovrà essere acquistato a parte. In base alla tipologia di condizionatore acqusitato, quindi, il costo dell’installazione potrebbe variare. Ad esempio, i mono split partono da un minimo di 600 euro ad un massimo di 2000 euro, per i multi-split invece, il prezzo dipende dal motore e dagli split: il prezzo per un motore dual o trial split varia dai 1000 euro ai 1600 euro, mentre le unità interne variano dai 250 euro ai 600 euro.

  • Tipologie di condizionatori

Come abbiamo visto ci sono diverse tipologie di condizionatori. I mono-split sono quelli più diffusi e hanno un impianto di climatizzazione basato su un’unità a pompa di calore divisa in due parti (compressore-scambiatore e diffusore). L’impianto viene collegato a un’unità che alimenta il dispositivo che raffredda l’aria della stanza. Ci sono, poi, anche i sistemi di multi-split, che permettono di collegare l’unità esterna a diverse unità interne, quindi un alimentatore che porta energia per raffreddare l’aria in più stanze, in particolare fino a nove. In questo modo è possibile collegare un sistema di climatizzazione a spazi interni con più locali con la possibilità di controllare la temperatura per ogni singolo dispositivo, in base alle proprie esigenze.

 

 

 

 

 



 

 

 

Per concludere, vi consigliamo di controllare quindi sempre le classi energetiche dei vostri impianti, e verificare che ci siano opzioni di risparmio energetico e mantenimento della temperatura. Oltre alle classi energetiche che conosciamo, esistono anche altri metodi per valutare la qualità dell’impianto, che sono gli indici SEER e SCOP. Questi misurano l’efficienza stagionale dei macchinari in funzione raffreddamento e l’efficienza stagionale in modalità riscaldamento.

Infine, per l’installazione del vostro impianto, sopratutto se fisso e a pompa di calore, vi consigliamo di affidarvi sempre ad aziende o professionisti certificati, con patentino di frigoristi, come previsto dalla normativa. Infatti, questi professionisti vi garantiranno la corretta funzione e manutenzione dell’impianto, risparmiando su costosi lavori futuri per sistemare perdite o malfunzionamento.

 

 

 

 

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