Oltre un terzo dell’energia elettrica prodotta in Italia proviene da fonti rinnovabili: il Bel Paese è il terzo produttore green in Europa. Sono numeri di grande impatto e che esplicano chiaramente quanto le alternative ai combustibili fossili stiano rappresentando una quota importante del fabbisogno dell’intera popolazione nazionale. Quali sono le energie rinnovabili in Italia?

Acqua, sole, vento e calore della terra sono le forze della natura a cui si attinge maggiormente: idroelettrico, solare fotovoltaico, bioenergie, eolico e geotermico sono le fonti green più sfruttate al momento alle nostre latitudini, senza dimenticarsi del moto ondoso, delle maree e dei vari biocombustibili. 

Il fabbisogno energetico elettrico italiano è di oltre 320 terawattora all’anno. Oltre un terzo (nello specifico 110 terawattora) proviene da fonti rinnovabili, come evidenzia l’ultimo rapporto sull’efficienza energetica dell’ENEA. Se si considera anche la componente non elettrica, allora la quota green rappresenta il 19% del fabbisogno totale. 

Questi sono i dettagli della produzione di energia da fonti rinnovabili in Italia, secondo i dati del 2020: il 40,2% con idroelettrico, il 21,5% col fotovoltaico, il 17% con biomassa e rifiuti, il 16,1% con l’eolico, il 5,2% con il geotermico. 

 

Dove si producono le energie rinnovabili in Italia? Le aree più interessate 

L’idroelettrico è particolarmente diffuso dove sono presenti forte pendenze, dunque soprattutto nei territori di montagna: in Italia lungo l’arco alpino e in parte minore lungo la dorsale appenninica. Il fotovoltaico è invece un fiore all’occhiello al Sud, dove l’insolazione è maggiore e la latitudine è minore. 

Per quanto concerne l’energia eolica, invece, i poli di maggiore produzione sono Sicilia e Sardegna, dove soffia spesso un gran vento, senza però dimenticarsi di Puglia, Campania e Basilicata. L’energia geotermica è invece di casa in Toscana, dove le caratteristiche geologiche permettono di sfruttare egregiamente questa fonte rinnovabile. 

 

La distribuzione degli impianti di energia rinnovabile in Italia 

Tutta Italia è coinvolta nella crescita delle rinnovabili, tanto che il 100% dei comuni (più di 7.900 municipalità) può vantare attualmente almeno un impianto rinnovabile. Il dettaglio censito dal rapporto Comunità Rinnovabili, redatto da Legambiente e pubblicato nel 2020, parla di 7.776 comuni in cui è installato almeno un impianto fotovoltaico, 7.223 con almeno un impianto solare termico, 3.616 con sistemi a bioenergia, 1.489 che puntano anche sull’idroelettrico, 1.049 con impianti eolici e 594 che sfruttano il geotermico. 

 

La storicità dell’idroelettrico e la crescita dirompente dell’eolico 

Gli impianti idroelettrici sono stati la prima fonte di energia rinnovabile in Italia, visto che i primi sono stati costruiti all’inizio del secolo scorso. Attualmente l’innovazione è concentrata sulla gestione dei flussi e di energia. 

Al momento l’energia prodotta con l’eolico, invece, è pari a circa 20 terawattora all’anno e con una potenza massima di 11 gigawatt. In Italia sono presenti più di 5.000 impianti e si pensa che nel giro di dieci anni l’energia complessiva ottenibile con la forza del vento possa raddoppiare. A livello mondiale si stima che entro il 2040 possa diventare la fonte rinnovabile di riferimento. 

 

L’impennata degli impianti fotovoltaici e la nicchia del geotermico 

Il calo di oltre l’80% del costo dell’energia ha permesso una crescita rilevante degli impianti fotovoltaici, che al momento producono circa un dodicesimo dell’energia totale in Italia. Non soltanto i classici pannelli solari, ma anche sistemi solari termici che riscaldano l’acqua e altri fluidi sfruttando l’energia dei raggi solari.  

Gli impianti geotermici sono invece i meno diffusi, la Toscana ne annovera una trentina. Questa tecnologia prevede lo sfruttamento di fluidi estratti dal sottosuolo, con un ricavo di energia superiore anche di quattro volte rispetto a quella necessaria per il loro funzionamento. L’Italia è ai vertici mondiali nel settore, il primo impianto è stato costruito a Larderello (in provincia di Pisa). 

 

Il progetto segnoVerde 

Gli italiani che desiderano contribuire al raggiungimento della neutralità carbonica attraverso l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili possono affidarsi a segnoVerde, il progetto 100% green di un grande gruppo italiano che opera nel settore della fornitura di luce, gas e servizi per la casa. 

Una realtà che punta a diventare il riferimento per chi desidera ridurre il proprio impatto ambientale sul pianeta. L’obiettivo di segnoVerde è quello di raggiungere le zero emissioni, riducendo la produzione di anidride carbonica e compensandola con la riforestazione. Per ogni nuova utenza attivata la società pianterà un albero.

Il prezzo della tariffa GasVerde è pari a PSVda + 0,06 euro/SMC, dove il PSVda è l’indice sulla base del quale sono aggiornati i prezzi del gas naturale. Per quanto riguarda, invece, l’offerta luce sono disponibili tariffe mono oraria (PUN F0 + 0,00992 euro/kWh) e multi oraria (PUN F1/F2/F3 + 0,00771 euro/kWh). 

CONDIVIDI: FACEBOOK | TWITTER |