Lo sapevate che per ogni utenza domestica è consigliabile conservare le ricevute di pagamento oppure le bollette, in caso di contenziosi o mancata erogazione dei servizi? Ma, per quanti anni bisogna conservare le bollette? E c’è differenza tra quelle di luce, gas o internet? Capiamo meglio per quanto tempo bisogna conservare le bollette e perché in questo articolo.
Perché conservare le bollette?
Se avete avuto problemi con le forniture oppure avete dovuto contattare il servizio clienti della società di luce e gas, vi sarà capitato di dover cercare e confermare il vostro codice cliente oppure il numero di riferimento della bolletta. In generale, ci sono diversi motivi per cui si conservano le bollette, e non sempre significa che ci siano stati problemi. Ad esempio, potrebbero servire copie delle bollette per chiedere particolari detrazioni fiscali, oppure per ottenere bonus o partecipare a concorsi indetti dalle stesse aziende fornitrici.
In caso, però, di problematiche relative a morosità o interruzioni di servizio, per quanto tempo bisogna conservare le bollette? Inoltre, c’è differenza tra luce, gas e internet? Vediamo insieme tutti i dettagli.
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Bollette Gas, quanto conservarle?
Fino al 2019, il termine di prescrizione delle bollette del gas era di cinque anni. In seguito, a partire dal 2 gennaio 2019, questa tempistica è stata ridotta a due anni. Pertanto, se avete delle bollette saldate entro il primo gennaio 2019, dovrete conservarle per almeno cinque anni. Mentre, quelle pagate a partire dal 2 gennaio 2019 potranno essere conservate per 2 anni. Questo perché, qualora ci fosse un contenzioso, ad esempio non risultasse un pagamento all’azienda fornitrice del servizio, dovrete tutelarvi e poter dimostrare di aver effettivamente pagato la bolletta.
Queste tempistiche sono riferite a casi in cui non ci siano morosità o comunicazioni da parte della società fornitrice. Infatti, se durante i due o i cinque anni la società del gas vi ha inviato una raccomandata di sollecito di pagamento degli arretrati, il termine per la prescrizione viene interrotto, e ricomincia a decorrere dall’inizio, quindi per altri due o cinque anni dalla data in cui si riceve la comunicazione.
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Quanto conservare le bollette della luce invece?
Anche per quanto riguarda le bollette della corrente elettrica, il tempo di prescrizione è lo stesso di quelle del gas. Quello che cambia è il periodo di riferimento. Infatti, per quanto riguarda le bollette della luce, la data a partire dalla quale la prescrizione è scesa a due anni invece di cinque è il primo marzo 2018. Quindi, le bollette della luce pagate fino al 01.03.2018, vanno conservate per cinque anni. Mentre quelle pagate dal 02.03.2018 in poi, vanno conservate per soli due anni.
Importante anche ricordare che, proprio dal 2018, nella bolletta della corrente viene calcolato anche il canone RAI, che rende obbligatorio a ogni intestatario di un contratto di fornitura elettrica anche il pagamento dell’imposta sulla televisione. Quindi, è vero che la bolletta della luce dovrebbe essere conservata per due o cinque anni, ma, per le bollette che includono il canone RAI, consigliamo di conservarle per un tempo maggiore, proprio per attestare il pagamento del canone RAI e fare fronte ad eventuali contestazioni e verifiche. Il tempo di prescrizione delle bollette per il canone RAI è di 10 anni.
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Le altre bollette, internet e acqua
Le bollette dell’acqua hanno lo stesso termine di prescrizione di quelle di luce e gas. L’unica differenza è la data in cui è cambiato il termine. Quindi, dal 2 gennaio 2020 le bollette dell’acqua possono essere conservate per 2 anni, mentre tutte quelle pagate fino all’1 gennaio 2020 vanno conservate 5 anni. Per quanto riguarda la bolletta internet e del telefono, invece, il termine di prescrizione resta di 5 anni.
Come conservare le bollette?
In un mondo in cui la carta sta diventando obsoleta e lo spazio in casa diventa sempre meno, è chiaro immaginare quanto sia difficile, se non impensabile, poter conservare per 5 anni bollette di luce, gas, telefono e acqua. Se siete persone ordinate e precise, avrete un faldone dedicato a ogni utenza, con archiviate tutte le bollette in ordine cronologico. Ma come fare se avete poco spazio, vi siete trasferiti, oppure, semplicemente, siete persone un po’ disordinate? Inoltre, come fare a prevenire il deterioramento delle bollette stampate su carta per ben 5 anni?
Sicuramente, la soluzione più comoda, sotto numerosi punti di vista, è quella della domiciliazione bancaria. In questo modo, oltre ad avere tutti i pagamenti registrati telematicamente, risparmierete sulla bolletta, in quanto la maggior parte degli operatori offre sconti a chi sceglie questo metodo di pagamento, e diminuirete anche l’utilizzo e lo spreco di carta. Grazie alla domiciliazione bancaria, quindi, oltre a dovervi dimenticare le file in posta per pagare le bollette, potrete anche dimenticarvi di archiviare i pagamenti, in quanto tutto viene registrato con data e ora del versamento. Quindi, diventa molto più facile cercare e risalire a un determinato pagamento, anche dall’azienda stessa di fornitura.
Infine, qualora non riusciste a recuperare una bolletta, con il pagamento telematico o addebito sul conto corrente, potrete sempre risalire al versamento chiedendo l’estratto conto alla vostra banca. Quindi, ora che sapete quanto conservare le bollette, vi consigliamo di contattare il vostro fornitore, o cercare un fornitore tra i tanti presenti sul mercato, in modo da poter attivare il servizio di bolletta digitale, oppure domiciliazione bancaria.