Ad oggi il mercato tutelato gas e luce ha subito una proroga fino al 1° gennaio 2023 e il completo passaggio al mercato libero energia e gas da anni paventato, non è stato ancora completato.
L’apertura alla liberalizzazione ha portato ad un forte sviluppo del mercato libero a discapito del mercato tutelato, sebbene sussistano ancora queste due realtà parallele.
Il passaggio al mercato libero luce e gas rimandato al 2023
La scelta della liberalizzazione, richiesta e fortemente voluta dall’Europa, è nata con lo specifico intento di creare maggiore concorrenza tra i gestori e la volontà di incentivare forti investimenti nel settore.
Secondo la Legge per il mercato e la concorrenza 2018, la cessazione del mercato a maggior tutela gas e luce avrebbe dovuto entrare in vigore dal 1° luglio 2019.
L’ultimo emendamento al decreto Milleproroghe n. 91/2018 ha però fatto slittare, ancora una volta, la data dal 1° gennaio 2022 al al 1° gennaio 2023 per lo stop definitivo al regime di maggior tutela.
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Perché la fine del mercato tutelato energia è rinviata di un anno?
Per poter comprendere appieno le motivazioni del rinvio, è necessario fare un passo indietro e analizzare alcuni dati.
Nel 2017 dei 30 milioni di famiglie che avevano sottoscritto un contratto di fornitura elettrica, il 60% (ovvero oltre 17 milioni) circa era ancora all’interno del mercato tutelato o anche detto vincolato. Per quanto riguarda invece le utenze gas, i numeri erano ancora più alti: su 20 milioni di contratti, il 63% (circa 12,6 milioni) era a regime di maggior tutela.
Questo ovviamente comporta un bacino d’utenza enorme a cui attingere per i fornitori del mercato libero, ma allo stesso tempo, un gran numero di clienti da tutelare nel processo di transizione.
L’Unione Nazionale Consumatori ha più volte espresso la propria preoccupazione per un passaggio che potrebbe creare non poche difficoltà, dovute in parte alla scarsa consapevolezza degli utenti medi e in parte a problematiche tecniche e possibili pratiche commerciali poco corrette.
Secondo le parole del Deputato del M5S Davide Crippa, da anni impegnato nella sensibilizzazione da parte del Governo sulla tematica:
“L’abbiamo detto e lo abbiamo fatto, superando le resistenze delle altre forze di maggioranza: con un nostro emendamento al decreto Milleproroghe tuteliamo gli utenti più vulnerabili prevedendo la proroga al 2023 dell’entrata in vigore del passaggio al mercato libero dell’energia elettrica e del gas”
e Luca Sut, capogruppo in commissione Attività produttive sottolinea che:
“Nel 2019 le famiglie che hanno aderito al mercato libero hanno pagato l’energia elettrica in media il 26% in più rispetto a quelle che sono ancora nel mercato di maggior tutela: con il nostro intervento abbiamo evitato che nel 2022, oltre alle conseguenze della pandemia, famiglie e microimprese debbano anche subire un pesante aumento delle bollette”.
La volontà è quella di promuovere l’informazione necessaria tramite tutti i soggetti coinvolti, come l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), l’Antitrust e i gestori, per consentire maggior trasparenza ed efficienza.
Mercato libero o maggior tutela, come scegliere un fornitore?
Fugare quindi il dubbio è se sia più conveniente il mercato a maggior tutela o mercato libero è indispensabile per poter scegliere consapevolmente un fornitore.
Serve ovviamente informarsi, capire le proprie necessità come utenti ed essere consci della differenza fra servizio di maggior tutela e mercato libera energia.
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Cos’è il servizio maggior tutela
Nel mercato vincolato di Enel e dei gestori per il metano attualmente ancora in vigore, i prezzi per gas e luce devono rispettare i prezzi stabiliti dall’Arera, che ogni 3 mesi aggiorna i costi in base al valore delle materie prime.
L’Autorità inoltre stabilisce le condizioni contrattuali che gli operatori devono applicare e vigila sull’effettiva realizzazione di queste ultime.
Sostanzialmente quindi i gestori delle forniture sono tenuti a regole fisse che stabiliscono aspetti come durata, rinnovo, diritto di recesso dai contratti e periodicità delle bollette.
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Mercato libero gas e luce
Nel Mercato libero attuale invece ogni operatore decide il prezzo della materia prima, in base all’andamento del mercato di settore. Questa è la variabile su cui possono agire direttamente: alla componente energetica andranno poi aggiunti oneri di sistema e spese di trasporto, che sono però stabilite dall’Autorità garante.
La concorrenza tra i vari gestori si concretizza in offerte, sconti e condizioni promozionali, esattamente come succede da tempo nel campo della telefonia fissa e mobile.
Questo comporta quindi, a conti fatti, prezzi generalmente inferiori rispetto al mercato a maggior tutela e offerte sempre più vantaggiose per i consumatori.
Inoltre, tutti i fornitori luce e gas sono obbligati a prevedere a listino i contratti PLACET, ovvero contratti con prezzo libero a condizioni equiparate di tutela (da qui l’acronimo).
La fine del mercato tutelato cosa comporterà per gli utenti?
Una volta messa la parola fine al mercato di maggior tutela, cosa succederà a chi non avrà fatto in autonomia il passaggio al mercato libero energia e gas?
Al momento le sorti dei clienti che non avranno fatto una scelta, non sono ancora definite. Proprio in virtù del cospicuo numero di utenti, si stanno valutando diverse possibilità, tra cui il passaggio automatico al Servizio di Salvaguardia.
Questo comporterebbe lo slittamento di un numero notevole di contratti ad un gestore che non è stato scelto liberamente e che potrebbe non avere alcun vantaggio economico, visto le tariffe più alte rispetto a quelle proposte dal mercato libero.
Chi volesse invece scegliere un operatore del mercato libero prima di gennaio 2023, potrà farlo liberamente.
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Scelta del fornitore
Non ci sono vincoli di sorta. Il consumatore può decidere in autonomia a quale gestore affidarsi, basandosi sulla convenienza, i servizi offerti o la qualità della materia prima (energia green e biometano).
Esistono al momento numerose offerte e possibilità, che permettono all’utente medio una scelta consapevole. Potrebbe essere utile sfruttare questa ulteriore proroga al mercato tutelato, per informarsi.
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Costi per il passaggio al mercato libero
Il passaggio da un fornitore all’altro non ha alcun costo. Una volta scelto l’operatore e il piano tariffario, sarà la nuova società ad occuparsi delle pratiche, inviando la comunicazione al vecchio fornitore, senza alcuna interruzione nell’erogazione del servizio.
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Tempistiche
Per il passaggio da un fornitore all’altro, le tempistiche variano da uno a due mesi, per i clienti domestici.
Sottoscritto il contratto con il nuovo gestore, verrà avviata la procedura di passaggio, che ovviamente ha dei tempi tecnici: va richiesta la cessazione del precedente contratto, verificati i consumi e le pendenze e a questo punto effettuato il passaggio (switch).