La cronaca italiana riporta casi di furto di energia elettrica con una frequenza tale da considerarli ormai delle vere e proprie piaghe sociali, diffuse soprattutto nelle zone dell’Italia più svantaggiate. È solo di pochi giorni fa, infatti, la notizia di un intero quartiere vicino a Caserta scoperto ad appropriarsi indebitamente della corrente.
Rubare energia elettrica, oltre a rappresentare una condotta incauta, costituisce un reato a tutti gli effetti ed in quanto tale sottoposto all’applicazione di pene severe da parte delle autorità. Ma quali sono le metodologie di furto di energia più diffuse e cosa si rischia secondo il codice penale?
Manomissione del contatore Enel
La manomissione del contatore Enel è diventata ormai una pratica comune tra tutti quei malintenzionati che, truccando i consumi registrati, credono di pagare meno il costo dell’energia e ricevere quindi una bolletta più leggera. Il furto può avvenire a danno del distributore, se l’allacciamento è alla rete nazionale, oppure a danno di un privato, se è realizzato alla rete elettrica privata, ossia dopo il contatore.
Gli stratagemmi più comunemente utilizzati sui nuovi contatori elettrici, dei quali fra l’altro sono presenti molteplici tutorial su web, agiscono entrambi sul contatore, manomettendolo in qualche modo.
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Magnete sul contatore
Nel corso degli anni le tecniche di furto dell’energia si sono evolute sempre di più: dal classico allaccio abusivo del cavo si è arrivati ormai alla modifica dei software dei contatori più moderni, perpetrati da esperti del settore.
Il trucco più datato è quello del magnete: esso consiste nel posizionare un magnete sul contatore che va a rallentare il conteggio dei consumi interferendo sul trasformatore. Fortunatamente, alcuni modelli di ultima generazione a lettura remota e gestiti a distanza, sono dotati di sensori in grado di segnalare eventuali anomalie del campo magnetico, smascherando così immediatamente il tentativo di sabotaggio.
Un altro trucco ben più elaborato per rubare energia elettrica consiste nell’aprire e manomettere il contatore Enel attraverso il suo software, in modo che esso misuri una quantità di energia utilizzata minore di quella realmente erogata.
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Furto dell’energia elettrica condominiale
Ad essere maggiormente colpiti dal furto di energia elettrica sono i contatori elettrici condominiali: essi infatti sono ubicati per lo più all’interno di locali isolati e di conseguenza facilmente accessibili a tutti e soprattutto ai malintenzionati con lo scopo di sottrarre energia elettrica agli ignari consumatori.
Inoltre, per il truffatore, è molto più semplice distribuire il furto di energia elettrica fra più di un contatore, destando quindi minori sospetti. Ecco perché può accadere che passi anche molto tempo prima che, coloro ai quali viene sottratta indebitamente energia elettrica, si accorgano dell’atto fraudolento, soprattutto se si tratta di anziani.
Furto di energia elettrica: cosa si rischia
Il furto di energia elettrica rientra tra i delitti a consumazione prolungata (o a condotta frazionata), in quanto l’evento continua a prodursi nel tempo con soluzione di continuità. In tal senso le plurime sottrazioni di energia susseguite nel tempo costituiscono singoli atti di un’unica azione furtiva.
Rubare corrente elettrica significa compiere un furto aggravato dall’utilizzo di mezzi fraudolenti, cioè ingannevoli, subdoli: l’energia elettrica è infatti considerata “cosa mobile” e quindi il suo uso senza un regolare contratto oppure tramite la manomissione dei cavi o del contatore è un reato punibile ai sensi dell’art. 624del codice penale.
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Sospensione della fornitura
Le azioni intraprese nei confronti di chi viene scoperto a rubare energia elettrica comprendono in primis la sospensione della fornitura di energia: l’utenza viene immediatamente interrotta con il distacco della corrente ed il contatore rimosso per essere analizzato.
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Denuncia Civile
Il malintenzionato colpevole di aver sottratto la corrente rischia inoltre una denuncia civile da parte della società erogatrice del servizio. Il fornitore può richiedere quindi il pagamento sia della bolletta che dei danni subiti. Infine, con un’analisi storica dei consumi, la società può richiedere il pagamento dell’energia che è stata rubata in tutto quel lasso di tempo.
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Denuncia Penale
Il furto di energia elettrica e la manomissione del contatore è un reato punito dagli articoli 624 e 625 del codice penale, con la reclusione fino a 6 anni ed una multa salata. La pena aumenta se sono presenti circostanze aggravanti, ossia quando si impedisce la rilevazione del consumo di energia o quando viene usato un apposito stratagemma che serve a nascondere l’accadimento al proprietario del bene.
Come difendersi dai furti di energia elettrica
L’unico modo per difendersi dai furti di energia elettrica è controllare con la massima attenzione sia la bolletta della luce che il contatore. La presenza di consumi di energia piuttosto insoliti, magari in periodi in cui la presenza in casa è davvero minima, dovrebbero far immediatamente scattare un campanello d’allarme.
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Verificare i propri consumi
Qualora si registrasse un picco di consumi energetici insolito è fondamentale iniziare ad indagare su eventuali anomalie. Un altro indizio che potrebbe far pensare ad un furto di energia è rappresentato anche da un incremento della frequenza con cui il contatore “salta”. Tali salti, infatti, dipendono da un prelievo di energia superiore al massimo consentito. In questo caso può essere quindi utile per la vittima spegnere tutti i dispositivi presenti in casa ed azzerare il consumo del proprio appartamento.
Controllando in maniera combinata anche l’attività del contatore si potranno riscontrare eventuali furti di energia elettrica. Con tutti i dispositivi elettrici presenti in casa staccati, infatti, il contatore non dovrebbe registrare alcuna attività.
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Chiedere al proprio gestore l’intervento di un tecnico
Lo step successivo sarà poi quello di contattare il proprio fornitore per far effettuare una verifica sui contatori enel truccati: il sopralluogo di un tecnico che interverrà per analizzare il contatore ed i cavi elettrici sarà quindi decisivo per accertare il furto e anche l’identità del ladro.
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Sporgere denuncia alle Forze dell’ordine
Una volta accertata la manomissione del contatore occorrerà rivolgersi immediatamente alla forze dell’ordine, quindi alla Polizia o ai Carabinieri per denunciare l’accaduto. È in tal senso preferibile farlo immediatamente, ossia prima che la compagnia energetica segnali la frode, dato che potrebbe essere facilmente frainteso il proprio ruolo di frodato e venire accusati di “cessione a terzi di energia elettrica”. Insomma oltre al danno anche la beffa.