Nel momento in cui si riscontra un errore o sia stata addebitata una somma troppo elevata e non dovuta sulla bolletta di luce e gas è fondamentale attuare una rettifica. Trattasi di  una procedura, prevista  dal codice di condotta commerciale per la vendita di energia elettrica e di gas naturale, che consente al consumatore di inviare una segnalazione scritta all’erogatore del servizio, per contestare, appunto, fatture con lettura stimata considerate erronee o inesatte.  Vediamo dunque  in che modo è possibile segnalare un’errata bolletta con rettifica.

 

 

Rettifica della bolletta: di cosa si tratta?

Capita molto più frequentemente di quanto si possa pensare. L’errore nella bolletta di luce e gas è infatti spesso dietro l’angolo, provocando nella maggior parte dei casi un significativo aumento degli importi indicati.

Un fatto certamente non piacevole, soprattutto considerato quanto le bollette di luce e gas finiscano per gravare sul bilancio familiare, oltretutto in un periodo così difficile, funestato dalla pandemia di Covid-19 e caratterizzato dai fluttuanti aumenti dei costi del greggio.

Cosa si può fare allora nel caso in cui si riceva una bolletta riportante, ad esempio, una lettura stimata molto diversa da quella indicata sul contatore?

Se un cliente ritiene inesatta la somma richiesta per la sua fornitura, può inviare al venditore una comunicazione scritta nella quale presenti le proprie contestazioni in merito. Si parla in questo caso di  richiesta scritta di rettifica di fatturazione o una richiesta scritta di rettifica per fatturazione di importi anomali.

  •  Gli errori più comuni nelle bollette

I casi più frequenti  di errori in bolletta in cui si renda necessaria una rettifica possono verificarsi ad esempio nel momento in cui:

  1. Venga richiesto di pagare una bolletta in realtà già saldata;
  2. Vengano addebitati  dei servizi che non erano stati stipulati;
  3. Venga addebitata una somma maggiore rispetto a quella dovuta;
  4. Venga addebitata una doppia bolletta da fornitori diversi riferita allo stesso periodo (si parla quindi di doppia fatturazione).

Ricordiamo che le suddette anomalie possono essere facilmente individuate attraverso un’attenta lettura delle bollette ricevute.

 

 

  • L’importanza dell’auto lettura

Qualora non si possegga un contatore digitale, per poter avere sempre la certezza di pagare quello che si è effettivamente consumato è fondamentale effettuare l’auto lettura. In alternativa occorre attendere il tecnico incaricato che in genere una o due volte l’anno si reca presso le abitazioni dei clienti per effettuare la lettura del contatore.

In base a questi due dati forniti, vengono effettuate dalle società erogatrici delle stime per i consumi medi mensili, che non sempre tuttavia rappresentano dei valori precisi, ma che anzi,  possono risultare inferiori o superiori a quelli reali.

Nel caso in cui la differenza tra i consumi effettivi e quelli stimati sia eccessiva, è possibile dunque inoltrare una richiesta di rettifica della bolletta.  In che modo?

 

 

Come ottenere la rettifica delle bollette

Il significato di rettifica spiega già in parte la procedura attestante ad essa, definita come “Intervento inteso a correggere o modificare una notizia o una dichiarazione  oppure un atto o una condizione precedente

La possibilità di effettuare una rettifica delle bollette è valida solo per le fatture con lettura stimata, ossia per le bollette per le quali non sia stata effettuata l’auto-lettura o non sia avvenuta la lettura da parte del tecnico del distributore.

La richiesta di rettifica, inoltre, può essere inoltrata indipendentemente dalle modalità di fatturazione (bolletta cartacea o fatturazione elettronica) e di pagamento (bollettino postale, bonifico, carte elettroniche o domiciliazione bancaria)

La procedura per segnalare un’errata bolletta con rettifica è piuttosto semplice:

  • Cosa deve fare il cliente?

Quando ci si accorge che gli importi nella bolletta di luce o gas sono anomali, il cliente dovrà inviare, in via telematica o posta raccomandata con ricevuta di ritorno, una comunicazione scritta al venditore in cui vengano spiegati i dettagli dell’errore.

Oltre ai motivi della contestazione, nella richiesta dovranno essere indicati naturalmente anche i dati  identificativi del cliente, il codice cliente, il POD dell’energia elettrica o il PDR del gas naturale, presenti sulle bollette. Per permettere al venditore di controllare i consumi, nonché validarne la correttezza, è consigliabile allegare anche un’ autolettura.

  • Cosa deve fare il venditore?

Il venditore dovrà naturalmente provvedere all’accertamento dei consumi, inviando una risposta motivata corredata di ogni spiegazione. Qualora l’errore venga appurato con certezza, si procederà con la rettifica e l’accredito della somma in eccesso.

Se il cliente salda le bollette tramite bollettino postale e quindi il fornitore non dispone delle coordinate bancarie per procedere al rimborso,  si sottrarrà il credito alla fattura successiva.

Il venditore ha 40 giorni di tempo per rispondere, terminati i quale sarà possibile aprire un un procedimento dell’Autorità per l’energia elettrica e per il gas. In caso ci fossero dei ritardi nel rimborso, il cliente ha diritto a un indennizzo automatico nella prima bolletta utile. Questo importo può essere di tre tipi:

  • 20 euro, quando la risposta del venditore arriva entro 180 giorni;
  • 40 euro, quando arriva entro 270 giorni;
  • 60 euro, quando arriva oltre i 270 giorni.

L’indennizzo deve comunque pervenire entro otto mesi dal momento in cui è stata ricevuta la richiesta di rettifica.

 

 

 

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