L’estate è ormai alle porte e con essa anche le alte temperature che possono rendere i viaggi in auto particolarmente stressanti. Fortunatamente ormai la maggior parte dei veicoli in circolazione sono dotati di climatizzatore, grazie al quale è possibile garantire all’interno dell’abitacolo un clima piacevole e fresco. Vediamo dunque nel dettaglio come funziona un climatizzatore per auto e come va controllato per garantirne la massima efficienza.

Climatizzatore auto: un accessorio indispensabile

Il condizionatore auto è diventato ormai un accessorio quasi irrinunciabile per guidare la propria auto in totale comfort, non solo nelle giornate più afose. Infatti,  durante il resto dell’anno l’utilizzo dell’aria condizionata impedisce la formazione dell’umidità all’interno del veicolo, evitando l’appannamento sulla parte interna dei finestrini.

  • Climatizzatore auto: come funziona?

I climatizzatori delle nostre autovetture funzionano in maniera similare a  quelli domestici: l’impianto infatti è costituito da un serbatoio, un circuito di tubi percorsi da uno specifico gas refrigerante e da un compressore, che si attiva grazie al motore dell’auto.

L’aria calda aspirata dall’esterno dell’autovettura, nel momento in cui entra in contatto con il gas refrigerante,  cede calore, abbassandosi di temperatura e perdendo umidità (che viene scaricata sotto forma di condensa dal radiatore), rinfrescando di conseguenza l’abitacolo.

Esistono due tipologie di climatizzatore d’auto:  quello manuale e quello automatico.

  • Climatizzatore manuale

Il condizionatore manuale è dotato di manopole che il guidatore imposta appunto, manualmente, secondo la temperatura desiderata nell’abitacolo. Lo svantaggio di questa soluzione è che le condizioni desiderate di temperatura ed umidità vengono raggiunte più difficilmente.

 

 

  • Climatizzatore automatico

Il climatizzatore automatico consente un controllo ed una regolazione più precisa della temperatura e può mantenerla automaticamente. Il conducente quindi non deve manovrare le manopole quando, ad esempio, cambia l’esposizione dell’auto al sole o la temperatura esterna.

Se prima di partire ha impostato una certa temperatura  sarà il climatizzatore a regolarla automaticamente, evitando in questo modo distrazioni e stress alla guida. 

Alcuni modelli di auto possono essere equipaggiati anche con un climatizzatore automatico bi-zona in grado di assicurare ancora più comfort ai passeggeri.

  • Climatizzatore portatile

In commercio vengono proposti anche anche dei mini climatizzatori portatili per automobili, un valido aiuto per supportare il sistema di ventilazione dell’auto, soprattutto se datata, qualora lo stesso non sia sufficiente.

Questi apparecchi vengono venduti sotto forma di kit che comprende una placca metallica per il fissaggio, un cavo di alimentazione 12 V con una presa accendisigari. La posizione ideale normalmente è sul cruscotto ma può essere ubicato dove si preferisce.

Manutenzione climatizzatore per auto

Così come ogni altra componente dell’auto, anche il condizionatore deve essere controllato, pulito e sanificato periodicamente in modo da garantirne il corretto funzionamento e la massima efficienza.

Se il condizionatore comincia a raffreddare l’auto con meno efficacia, i motivi possono essere diversi: intasamento dei filtri, il radiatore del climatizzatore sporco, i sensori di umidità danneggiati, insufficienza del liquido refrigerante.

Vediamo allora quali sono le procedure da adottare per mantenerlo performante.

  • Manutenzione ordinaria

Il climatizzatore  deve dunque essere sottoposto periodicamente ad una manutenzione ordinaria e straordinaria. La manutenzione ordinaria prevede la sostituzione del filtro antipolline e degli altri filtri la cui funzione è purificare l’aria utilizzata dal sistema di climatizzazione. L’ideale sarebbe sostituirli ogni 15mila chilometri, in modo da poterne garantire un funzionamento ottimale.

Tuttavia, se l’aria condizionata viene utilizzata tutto l’anno è consigliabile provvedere al cambio dei filtri con maggiore frequenza, preferibilmente a ridosso della primavera. In commercio esistono molteplici tipologie di filtri: a carboni attivi, in grado di trattenere anche i gas nocivi e maleodoranti e di contribuire alla riduzione della concentrazione delle sostanze inquinanti all’interno dell’abitacolo o antiallergici, caratterizzati da uno strato capace di neutralizzare anche gli allergeni e i batteri.

  • Manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria riguarda il gas utilizzato dal condizionatore per raffreddare il veicolo.

La quantità di gas infatti che consente far funzionare il condizionatore può  infatti diminuire nel tempo, provocando una richiesta maggiore di energia all’auto per entrare in funzione, con conseguente aumento dei consumi del carburangte.

 Con la ricarica dell’impianto di condizionamento il corretto livello di gas refrigerante presente nel circuito viene ripristinato o sostituito del tutto. Il controllo del gas e la sua ricarica dovrebbe essere eseguita ogni 60 mila chilometri.

Come ci si accorge che è il momento di controllare il gas?

  1.  la velocità di raffreddamento dell’abitacolo;
  2. la mancata emissione di aria fredda;
  3. la presenza di odori sgradevoli una volta avviata l’aria condizionata;
  4. l’impossibilità di raggiungere la temperatura desiderata.

 

  • Ricarica climatizzatore auto ibride ed elettriche

Per le auto ibride ed elettriche il corretto funzionamento dell’impianto di condizionamento dell’aria è di fondamentale importanza, in quanto esso non solo assicura temperature confortevoli nel veicolo, ma risulta essenziale nella gestione termica delle batterie agli ioni di litio e dunque nel processo di ricarica dell’automobile.



 

  • Riparazione e ricarica climatizzatore auto: a chi rivolgersi?

Naturalmente, sebbene nei negozi vengano venduti dei kit di autoricarica, è auspicabile rivolgersi ad un’officina o al proprio concessionario. Occorre sottolineare, infatti, che nel momento in cui si procede alla ricarica del climatizzatore si entra in contatto con dei gas climalteranti ed infiammabili, dunque ad elevata pericolosità sia per l’ambiente circostante che per se stessi. 

 

 

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