Ormai è ufficiale: il canone Rai non sarà più presente nella bolletta della luce. Il Governo sta studiando un nuovo sistema di riscossione, e tra le varie opzioni ci sono le società di recupero crediti fino alla tassazione sulla casa. Ma vediamo insieme tutte le novità degli ultimi mesi.

 

 

 

 

 

 

 

Il motivo della scelta

Introdotto come voce nella bolletta della luce dal Governo Renzi nel 2016 per sconfiggere l’evasione dal pagamento, sembra proprio che il canone Rai sia una voce che non apparirà più a partire dai prossimi mesi. Infatti, è stata la stessa Commissione europea a richiedere questa modifica, in quanto gli oneri del Canone Rai non sono direttamente collegati alla fornitura della luce. La scelta del Governo Renzi di inserire il Canone in bolletta fu dettata dall’altissima evasione del pagamento della tassa. Per parlare di numeri, prendiamo come esempio il 2011, quando gli italiani dovevano andare alle Poste per pagare. Ebbene, quell’anno l’evasione del canone raggiunse il livello record di 500 milioni di euro.

 

 

 




 

 

Le possibilità

Il Governo Draghi sta lavorando su cinque possibili metodologie per riscattare il pagamento del Canone Rai, dovuto dai cittadini che possiedono una televisione in casa. Il primo è quello della riscossione del Canone tramite un’imposta sulla proprietà della casa, come funziona in Francia. In questo caso, quindi, l’ente che si occuperebbe di ricevere le imposte sarebbe il Fisco. Un’altra ipotesi, inoltre, sarebbe quella di trasformare il canone in un’imposta sulla proprietà dell’automobile, come viene fatto già oggi a Israele. In questo caso, quindi, si occuperebbe di raccogliere il canone il ministero della Mobilità.

Altra opzione al vaglio delle ipotesi è quella di affidare la riscossione a un’azienda privata. La riscossione in appalto a privati è utilizzata in Inghilterra e in Svizzera, dove opera la Serafe AG, filiale del gruppo Secon AG. Serafe AG, che svolgerà questo compito fino al 2025, grazie a una gara pubblica ha sostituito la società Billag, una controllata di Swisscom, operatore di telecomunicazioni svizzero di proprietà statale al 51%.

Dalla Repubblica Ceca arriva anche l’idea della riscossione del Canone dalle poste. In questo paese, come in Irlanda e Polonia, le poste inviano sul campo, porta per porta, una schiera di dipendenti dedicati proprio alla riscossione della tasa. Questa soluzione, però, in Italia potrebbe risultare troppo costosa per la Rai e gravosa per le Poste.

Infine, l’ultima opzione presa in esame è quella del ricevere dallo Stato copiosi finanziamenti, in modo da assumere nuovo personale e organizzarsi in autonomia per riscattare il canone. Quindi, in questo caso, sarebbe la stessa Rai responsabile di raccogliere e richiedere il pagamento del Canone. Quest’ultima opzione è forse la più rischiosa per la Rai, in quanto sarebbe l’azienda stessa responsabile di farsi pagare il canone. Una soluzione del genere rischierebbe di risvegliare il demone dell’evasione che ha minato il bilancio dell’emittente per anni. Un’evasione che faceva capo alle famiglie e che tuttora, in parte, fa capo a uffici pubblici, hotel, ristoranti, negozi.

 

 

 

 



 

 

 

Quando?

Ancora non è stata decisa la data precisa in cui verrà effettuato questo cambiamento. La Commissione Europea ha chiesto questa modifica già da diverso tempo, e si parla di togliere il Canone Rai dalla bolletta della luce a partire dal 2023. Ci resta solo che capire quale sarà il piano del Governo Draghi per la riscossione della tassa, e per arginare la possibile evasione.

CONDIVIDI: FACEBOOK | TWITTER |