Con l’aumento delle temperature crescono anche i consumi in bolletta: quali sono le zone d’Italia in cui il caldo incide sulle spese energetiche.
L’estate porta con sé le belle giornate e la possibilità di andare in vacanza. Allo stesso tempo però, questa stagione è piuttosto complessa sotto diversi punti di vista. Uno su tutti il caldo, che negli ultimi anni è aumentato considerevolmente rendendo la vita difficile.

In casa le temperature possono raggiungere in breve tempo picchi altissimi, tanto da costringere a correre ai ripari. Affrontare l’emergenza è possibile grazie agli strumenti che la tecnologia offre, dai ventilatori all’avanguardia fino ai più potenti condizionatori.
É chiaro dunque, che il calore va di pari passo con il fabbisogno energetico di ogni famiglia, che cresce notevolmente in questi mesi. Basta pensare che generalmente, il consumo progredisce anche del 35% in più da giugno a luglio. Un dato che tuttavia, non è da considerarsi uniforme per quanto riguarda la Penisola italiana.
In alcune regioni più che in altre, la morsa del caldo si fa sentire portando nelle settimane più roventi le bollette alle stelle. Al contrario, nelle zone meno colpite dall’aumento progressivo delle temperature, si registrano consumi energetici di portata inferiore.
Una recente analisi condotta dall’Osservatorio di Switcho ha permesso di identificare le aree di maggiore consumo di energia in Italia. La classifica è sorprendente.
Consumi energetici, la classifica dell’estate: qui si spende di più
L’energia elettrica è un’alleata irrinunciabile della quotidianità, a maggior ragione quando arriva il caldo. Tenere accesi per lunghe ore condizionatori a basse temperature e ventilatori significa veder crescere notevolmente i consumi in bolletta da un mese all’altro.

Eppure dovervi rinunciare sembra un’opzione improbabile, soprattutto nelle regioni d’Italia in cui il calore è un nemico molto forte contro cui combattere. Si parla chiaramente del Sud Italia e delle Isole, come evidenziato dalle verifiche di Switcho.
L’aumento maggiore di fabbisogno energetico tra giugno e luglio si verifica in Puglia, dove passa al +64% quantificabile in 38 euro. Non da meno è la Sicilia, dove il caldo record porta a consumare +60% di energia, con circa 39 euro in più in bolletta.
Al terzo posto si classifica la Campania, che nel periodo indicato vede i suoi consumi aumentare del +48%, con un’aggiunta di 29 euro. A seguire poi, la Calabria con +45% e 29 euro di spesa aggiuntiva, e la Sardegna, con +40% e 27 euro di spesa in più.
Qualcuno che riesce a sfuggire a questi rincari c’è e si tratta prevalentemente di regioni nordiche caratterizzate dalla presenza di un ambiente montano. É il caso di Trentino- Alto Adige, con il 5% di consumi in aggiunta, e Valle d’Aosta, con appena il 4% di maggiorazione. Il tutto quantificabile con circa un euro di più sulla bolletta.
Nel complesso comunque, secondo gli analisti, la situazione si presenterebbe pressoché normale, considerando il caldo che regna sulla Penisola in estate. In media infatti, l’aumento di spesa per l’energia elettrica sarebbe quantificabile in 21 euro.