Nessuno sconto automatico in bolletta per le famiglie in difficoltà. A porre il veto sull’erogazione automatica del Bonus sociale 2021, che avrebbe dovuto entrare in vigore dal 1 Gennaio 2021, è stato il Garante della Privacy, che ha rilevato alcune criticità in materia di dati sensibili nello schema di delibera predisposto da Arera.
Contrariata l’Unione Nazionale dei Consumatori che condanna il mancato coordinamento tra le Autorità e gli organismi preposti ed invoca il riconoscimento del bonus ai nuclei familiari che hanno diritto anche in questa fase di transizione.
Bonus bollette 2021: il Garante dice stop allo sconto automatico in bolletta
Era stata definita una rivoluzione copernicana del mondo dei consumi, invece per il momento resta solo una delle tante pregevoli iniziative imprigionate nella pedanteria burocratica.
Parliamo dello sconto automatico in bolletta del Bonus sociale che avrebbe dovuto compiersi a partire dal 1 gennaio 2021 ma che invece per il momento è stato messo in stand by da parte del Garante della Privacy. Per quale motivo?
Secondo il Garante non sono ancora state definite in maniera adeguata le modalità di scambio ed incrocio dei dati tra l’INPS e il Sistema informativo integrato di acquirente unico. Un problema non indifferente dato che al momento le famiglie in possesso dei requisiti non potranno nemmeno inoltrare la domanda.
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Erogazione automatica Bonus sociale 2021: in cosa consiste?
Ricordiamo che i bonus luce e gas (e acqua) sono degli sconti in bolletta introdotti dal Governo e resi operativi dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, con la collaborazione dei Comuni, allo scopo di aiutare le famiglie con un reddito molto basso e per i nuclei numerosi, oppure per coloro che hanno al proprio interno persone con gravi problemi di salute.
Nel 2020 poter usufruire dello sconto in bolletta occorreva presentare un’apposita domanda al proprio Comune di residenza o presso un Centro di assistenza fiscale (CAF), da rinnovare obbligatoriamente ogni 12 mesi. Una procedura spesso troppo macchinosa tale per cui alla fine, solo il 35% degli aventi diritto ne faceva effettivamente richiesta.
Alla luce di ciò era stata annunciata questa svolta evocale, ossia l’erogazione automatica del bonus sociale direttamente in bolletta, senza che gli aventi diritto debbano presentare la richiesta di ammissione, grazie allo scambio di informazioni tra le banche dati dell’INPS e le banche dati di energia, gas e acqua (Sii – Sistema informativo integrato e Anagrafe territoriale idrica).
Ma è proprio su questo punto che il Garante della Privacy ha evidenziato alcune criticità che ne hanno di fatto stoppato la partenza del 1° gennaio. Per quale motivo?
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Sconto automatico in bolletta: quali questioni da risolvere?
Il Garante della Privacy si è dichiarato preoccupato in merito alla gestione dei dati sensibili relativi a persone e nuclei familiari vulnerabili coinvolti. Nello specifico, l’autorità amministrativa ha richiesto che i dati trasmessi siano ridotti al minimo, informando al contempo gli utenti che i dati presenti nelle Dichiarazioni sostitutive uniche siano trattati esclusivamente in ottica di erogazione del bonus.
Secondo il Garante, nel documento divulgato il 17 dicembre 2020 sullo schema di deliberazione di ARERA, dovranno necessariamente essere sciolti alcuni importanti nodi prima di dare il via allo sconto automatico in bolletta:
- anche in coerenza con la disciplina in materia di ISEE e di prestazioni sociali agevolate (d.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, e d.m. 16 dicembre 2014, n. 206), il titolare del trattamento effettuato ai fini dell’erogazione dei bonus sociali di cui all’art. 57-bis, comma 5, del d.l. 124/2019 sia individuato nell’ARERA, in quanto soggetto competente alla disciplina dell’erogazione della prestazione sociale agevolata (ente erogatore), che si avvarrà del Gestore del SII (Acquirente Unico S.p.A.) quale responsabile del trattamento ai sensi dell’art. 28 del Regolamento;
- siano adottate misure in grado di assicurare l’individuazione certa delle utenze agevolabili in caso di spettanza dei bonus in esame, mediante l’utilizzo di dati esatti già in sede di acquisizione al momento della presentazione della DSU da parte degli interessati –coinvolgendo opportunamente gli enti preposti all’adozione delle determinazioni di competenza (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, INPS) – e, nelle more delle necessarie modifiche, sia prevista la trasmissione dall’INPS al SII delle sole tipologie di dati personali strettamente indispensabili ai fini dell’erogazione dei bonus, nel rispetto dei principi di cui agli artt. 5, par. 1, lett. c) e d), e 25 del Regolamento;
- siano fornite agli interessati tutte le informazioni per consentire una piena comprensione circa il trattamento dei dati presenti nella DSU a fini di erogazione dei bonus sociali, nel rispetto di quanto previsto dagli artt. 13 e 14 del Regolamento;
- siano definite misure tecniche e organizzative adeguate a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, ai sensi dell’art. 32 del Regolamento, con riferimento alla trasmissione dei dati personali dall’INPS al SII e ai successivi trattamenti effettuati presso il SII, e sia predisposta una valutazione di impatto sulla protezione dei dati dal titolare del trattamento, ai sensi dell’art. 35 del Regolamento”.
Federconsumatori: no al braccio di ferro tra le autorità
In questa situazione d’impasse, non si è fatta attendere la reazione dell’Associazione Consumatori, secondo la quale questo mancato coordinamento tra le Autorità e gli organismi preposti rappresenta un problema non certo indifferente, oltre che un ulteriore ostacolo alla lotta alla povertà energetica sempre più dilagante nel nostro paese.
Per Federconsumatori, un braccio di ferro tra le Autorità andrebbe solo a discapito dei cittadini già duramente provati dalla pandemia in atto e dai continui aumenti dei costi nelle bollette di luce e gas anche in questo inizio 2021.
A causa di questo stop, tra l’altro, le famiglie non potranno più fare richiesta per ottenere il bonus. Marco Vignola, responsabile energia per l’Unione nazionale consumatori ha però chiesto, in un’intervista ad Andkronos,“che in questa fase transitoria comunque il bonus venga erogato alle famiglie che già l’anno scorso avevano diritto al bonus per l’Isee che rientrava nei parametri. Noi chiediamo un intervento che permetta che questo avvenga.”