Alcune categorie di lavoratori possono ricevere il bonus 150 euro, ma la scadenza per ottenerlo si avvicina. Si tratta di un’agevolazione riservata a lavoratori autonomi e professionisti con partita IVA, che devono richiederlo entro il 30 aprile insieme al bonus 200 euro. Alcuni lavoratori devono infatti ancora ricevere il sostegno pensato nel 2022 dal Governo Draghi per aiutare i cittadini ad affrontare la crescente inflazione e il carovita.

La prima tranche di pagamenti era partita a novembre dell’anno scorso e si è esaurita, mentre la seconda è scattata lo scorso febbraio e riguarda i titolari di assegni di disoccupazione (NASpI, DIS-COLL, mobilità ordinaria o in deroga a novembre 2022) e di disoccupazione agricola nel 2022 o dell’indennità Covid-19. L’importo verrà distribuito entro la fine del mese di aprile.


Bonus 150 euro: chi ne ha diritto? I requisiti

Possono accedere al bonus 150 euro i lavoratori che non hanno superato un reddito di 20.000 euro nel 2021, mentre per il bonus 200 euro l’ISEE non deve avere superato i 35.000 euro. Tra l’altro bisogna essere iscritti all’INPS almeno dal 18 maggio 2022, data entro cui deve anche essere stato effettuato almeno un versamento contributivo.

Chi può accedere al bonus 150 euro? Le categorie di lavoro interessate

Il bonus 150 euro è riservato soltanto ad alcune categorie di lavoratori come ad esempio i lavoratori autonomi occasionali, i venditori porta a porta, i dottorandi e assegnisti di ricerca, co.co.co, lavoratori stagionali e dello spettacolo. La domanda deve essere presentata entro il 30 aprile 2023.

Come richiedere il bonus: le opzioni a disposizione

  • Chiamando il servizio di Contact Center Multicanale (al numero verde gratuito 803 164 o a quello a pagamento 06 164164).
  • Rivolgendosi agli istituti di Patronato.
  • Online sul sito dell’Inps nella sezione “Sostegni, sussidi e indennità”. Successivamente si deve accedere alla pagina “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” e dopo l’autenticazione scegliere la categoria di appartenenza, ovvero, “Indennità una tantum – Autonomi senza partita Iva”.
CONDIVIDI: FACEBOOK | TWITTER |