Il Bonus 150 euro è un sostegno per molte persone e si rinnova ad aprile 2023, anche se c’è un ritardo nelle erogazioni legato ai consueti tempi burocratici. Questo assegno spetta a tutti i titolari di disoccupazione e a chi risulta beneficiario di indennità di disoccupazione agricola e a chi percepisce l’indennità Covid-19.

Il bonus 150 euro di aprile 2023 riguarda anche i lavoratori autonomi occasionali, i venditori porta a porta, i lavoratori stagionali, i co.co.co e i dottoranti assegnisti di ricerca. L’elenco è dunque variegato ed esteso, comprendente anche cittadini che hanno già ricevuto il bonus da 150 euro e che aspettano un’erogazione molto lenta: entro la fine di aprile tutti gli aventi diritto dovrebbero vedersi accreditato l’importo previsto.


Bonus 150 euro aprile 2023: chi ne ha diritto? I requisiti

Soltanto alcune categorie di cittadini possono beneficiare del bonus previsto dall’ex Governo Draghi e poi rinnovato. L’erogazione è in corso di svolgimento e dovrebbe concludersi entro la fine del mese di marzo.

  • Titolari dell’assegno di disoccupazione.
  • Titolari dell’indennità di disoccupazione agricola nel 2022.
  • Beneficiari dell’indennità Covid-19.
  • Lavoratori autonomi occasionali.
  • Venditori porta a porta.
  • Dottorandi e assegnisti di ricerca.
  • Co.co.co.
  • Lavoratori stagionali.
  • Lavoratori del mondo dello spettacoli.

Bisogna inoltre rispettare un requisito economico: aver percepito un reddito inferiore a 20.000 euro nel 2021 (il limite sale a 35.000 euro quando si parla del bonus 200 euro). È indispensabile inoltre essere iscritti all’INPS almeno dal 18 maggio 2022.

Bonus 150 euro: come fare la domanda ad aprile 2023

La domanda per ricevere il bonus 150 euro può essere presentata attraverso vari canali, a cui rivolgersi per ottenere il contributo a cui si ha diritto.

  • Contact Center Multicanale: chiamare il numero verde 803 164 oppure il numero a pagamento 06.164164.
  • Consultare il sito dell’INPS, accedendo alla sezione “sostegni, sussidi, indennità” ed entrando nella pagina “punto d’accesso alle prestazione non pensionistiche”. La categoria di riferimento è “indennità una tantum – autonomi senza partita IVA”
  • Rivolgersi agli Istituti di Patronato.


CONDIVIDI: FACEBOOK | TWITTER |