Le bollette luce sono sempre più in calo, per la gioia di tutti gli italiani e delle loro tasche. Si temeva un inverno rigido dal punto di vista climatico e con salassi da pagare ogni mese, invece il clima mite e un caro energia non così galoppante ci hanno permesso di arrivare alla primavera meglio di quanto ci si potesse aspettare.
Ormai l’inverno è alle spalle e i riscaldamenti si stanno quasi per spegnere, i caloriferi sono accesi per sempre meno tempo e tra poco si arriverà allo stop definitivo, ma ogni calo dei prezzi dell’energia è sempre ben accolto. Al centro dell’interesse c’è anche la luce, di cui si continuerà a usufuire anche nei prossimi sei mesi insieme al gas per uso alimentare e sanitario.
Il forte calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energici ha portato a una riduzione di addirittura il 55,3% del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela nel secondo semestre dell’anno. Dal 1° aprile il prezzo di riferimento dell’energia elettrica è sceso a 23,75 centesimi di euro per kilowattore, tasse incluse.
Bollette luce in calo: quanti soldi spendono le famiglie italiane?
La variazione del 55,3% del prezzo finale per l’energia elettrica, con consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno per una famiglia tipo italiana, porta a un costo di 23,75 centesimi di euro al kWh. Questa riduzione è sostanzialmente legata alla forte diminuzione della voce energia (Pe) -60,9%, ad un leggero calo della voce dispacciamento (Pd) -1,2%, ad un adeguamento delle voci di commercializzazione (Pcv e DispBt) +0,5% e all’aumento della voce oneri di sistema +6,3%. Le tariffe di rete regolate restano invece invariate.
Bollette luce: come varia il costo dell’energia
Arera ha puntualizzato: “L’andamento dei mercati energetici ha visto quotazioni all’ingrosso del gas in deciso calo nel trimestre in corso, influenzate da diversi fattori: una domanda europea in riduzione (-13% nel 2022 rispetto al 2021), una ripresa contenuta della domanda asiatica di Gnl, la ripresa operatività o nuovi terminali di liquefazione negli Stati Uniti e di rigassificazione in Europa“.
L’Autorità ha poi proseguito: “Le temperature miti dell’inverno hanno favorito un limitato utilizzo degli stoccaggi europei (a metà marzo ancora pieni al 57% circa della loro capacità) e i prezzi a termine indicano condizioni meno tese per l’equilibrio di domanda e offerta del gas nel secondo trimestre del 2023. In questo quadro anche le quotazioni a termine dell’energia elettrica si sono mosse verso il ribasso, dopo i forti cali già registrati. Già nel primo trimestre 2023, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) infatti è risultato in calo del 36% circa rispetto al quarto trimestre 2022“.
Tariffa elettricità: le variazioni per il secondo trimestre
Stefano Besseghini, Presidente di Arera, ha dichiarato: “Siamo in un passaggio nuovo e per un verso ancora delicato di questa lunghissima crisi. I prezzi all’ingrosso del gas evidenziano un mercato che ha preso sul serio lo sforzo europeo di diversificazione e di consolidamento delle infrastrutture. I segnali li vediamo velocemente trasferiti anche ai consumatori finali, anche grazie a un impianto regolatorio che funziona. Non dobbiamo però perdere la focalizzazione sugli impegni presi e sull’implementazione delle scelte fatte“.