Dopo anni di rinvii, ricorsi e battaglie legali, il braccio di ferro tra consumatori e fornitori del settore telefonia vede un ulteriore sviluppo. La risoluzione delle bollette 28 giorni dovrebbe arrivare a una risoluzione.

Si aspetta il 9 luglio 2020 l’ulteriore sentenza del Consiglio di Stato in merito al ricorso fatto dalle compagnie telefoniche in merito alle delibere AGCOM e alle richieste del Codacons per la tutela dei consumatori.

In base ai calcoli dell’associazione, i rimborsi che le compagnie devono riconoscere ai consumatori ammontano a circa 350 milioni di euro, per un totale di circa 12 milioni di clienti coinvolti.

Per maggiori chiarimenti leggi il nostro articolo in merito: Rimborsi bollette 28 giorni: a che punto siamo?

 

 

Le Delibere AGCOM nel tempo

La vicenda si trascina ormai da anni, con rimpalli tra l’Autorità e le compagnie telefoniche fatti a colpi di sanzioni, delibere e ricorsi.

  • 2017 Agcom interviene per la prima volta

Già nel 2015 Tim, Vodafone e Wind avevano cambiato il periodo di bollettazione per le offerte mobili a cadenza di 4 settimane invece che 30 giorni. Lo stesso accade successivamente su quella fissa e Fastweb si accoda alla decisione.

Nel marzo 2017 Agcom con la Delibera 121 stabilisce l’obbligatorietà della fatturazione mensile e 90 giorni massimi per mettere il tutto in regola.

A dicembre, a seguito delle inadempienze da parte dei fornitori telefonici, l’Autorità interviene per multare le compagnie, imponendo anche lo storno dei pagamenti non validi.

  • Gli sviluppi del 2018

A seguito di un ricorso al Tar del Lazio dei colossi della telefonia, il tutto era rimasto in standby per mesi, fino a novembre 2018.

Il Tar cancella le multe stabilite dal Garante, e ne stabilisce nuove, con cifre sostanzialmente dimezzate, mantenendo però l’obbligo del ripristino alla fatturazione mensile.

Il Consiglio di Stato avvalla la decisione e rifiuta l’appello delle società di telefonia.

 

 

  • Giugno 2019 e le multe sancite

AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) a giugno 2019 pubblica quindi sul proprio sito quattro nuove delibere con cui vengono ridefinite le multe contro Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb: le sanzioni prevedevano che i 4 operatori pagassero una multa di 580.000€ a testa, per un totale 2 milioni e 320.000€.

  • Le decisioni del 2020

A febbraio 2020 l’ulteriore sentenza del Consiglio di Stato sul tema aveva decretato che i rimborsi dovessero diventare automatici e massivi, senza necessità di richiesta da parte degli utenti colpiti (come invece era avvenuto in precedenza).

Scrive il Consiglio di Stato, che AGCOM ha istituito:

«lo strumento della tutela indennitaria automatica di massa a favore di tutti e ciascun utente, a fronte di violazioni generalizzate che pregiudicarono una moltitudine di utenti mediante un’unica e identica condotta da parte dei più rilevanti operatori di telefonia […] l’indennizzo non impone alcuna erogazione patrimoniale né in denaro, né in servizi, né in alcunché d’altro che non sia, da un lato, il mero riallineamento (ovviamente, d’ufficio) della cadenza mensile di fatturazione e, dall’altro, il conseguente conguaglio (sempre d’ufficio) per il disallineamento cagionato da una fatturazione a cadenza diversa».

 

 

Cosa ci aspetta il 9 luglio

Con l’ennesimo ricorso presentato dalle compagnie telefoniche, il Consiglio di Stato dovrà nuovamente pronunciarsi il 9 luglio 2020 in merito alla questione bollette a 28 giorni.

  • Le richieste del Codacons

L’unione consumatori Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) si è a sua volta rivolta alla Procura della Repubblica denunciando i gestori telefonici per i reati di appropriazione indebita e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.

Ha inoltre presentato ricorso al CdS per obbligare gli operatori telefonici al rimborso di 1€ per ogni giorno di ritardo nell’elargizione degli indennizzi.

«La vicenda si trascina da anni – ha spiegato il Codacons in una nota – e prosegue nonostante i giudici del CdS si siano già espressi sull’obbligatorietà dei rimborsi agli utenti»

 

 

CONDIVIDI: FACEBOOK | TWITTER |