Con una spesa media in bolletta che sta crescendo di anno in anno, e che pesa sempre di più sul bilancio delle famiglie italiane, è normale chiedersi se convenga davvero rimanere con un servizio a consumo oppure che convenga passare a servizi a prezzo fisso. In questo articolo, vi illustreremo le varie opzioni presenti sul mercato, e quali sono i pro e i contro delle bollette a prezzo fisso e di quelle a consumo.

 

 

 

 


 

 

 

Bollette a consumo o a prezzo fisso?

Come vi abbiamo anticipato, a partire dal 1° gennaio 2023, il mercato di maggior tutela verrà abolito. Quindi, resterà disponibile solamente il mercato libero. Cosa cambierà? In sostanza, saranno le compagnie a stabilire condizioni e tariffe. Quindi il cliente potrà scegliere più liberamente l’offerta che preferisce, e che meglio si adatta alle sue esigenze.

Tra le varie offerte, le preferite dagli utenti sembrano essere quelle a prezzo fisso in bolletta. Con questa opzione, il costo dei kilowatt/ora (kWh) per la luce, e del metro cubo standard Smc, per il gas, restano invariati per tutto il periodo dell’offerta, che solitamente varia dai 12 ai 24 mesi. Quindi, a differenza della bolletta a consumo, che varia a seconda delle oscillazioni del mercato, questo tipo di abbonamento permette di mantenere invariata la bolletta della luce e del gas per tutta la durata del contratto. Spiegata così, con queste condizioni, sembra sicuramente l’opzione migliore. Ma, cosa succede se i prezzi delle materie prime si abbassano? E se i consumi sono effettivamente minori di quelli stimati? Vediamo insieme i pro e i contro delle due opzioni, bollette a prezzo fisso e a prezzo variabile.

 

 

 

 




 

Bollette a prezzo Variabile

Sulla bolletta a prezzo variabile, il costo della materia prima è la voce che incide maggiormente sul totale. In particolare, secondo l’Arera, il costo della materia prima incide circa il 54% per la luce e il 45% sulla bolletta del gas. Scegliendo di rimanere con i fornitori che offrono le bollette tradizionali, quindi a prezzo variabile, il totale della bolletta quindi sarà dato in parte dai consumi effettivi, e in parte dalle oscillazioni del mercato.

  • Perché scegliere il piano variabile?

Perché, quindi, rimanere legati a un’offerta a prezzo variabile. Sicuramente, uno dei motivi può essere il timore di cambiare fornitore. Spesso, infatti, si ha l’impressione che cambiare fornitore richieda procedure lunghe e costose. In realtà, proprio a causa dell’abolizione del mercato a maggior tutela, i clienti che desidereranno passare al mercato libero, potranno fare senza incorrere in penali o sanzioni per recesso anticipato del contratto.

Certamente, scegliere un’offerta a prezzo variabile potrebbe portare anche a risparmiare in bolletta, qualora i consumi siano inferiori a quelli stimati, oppure ci fosse un’abbassamento dei prezzi della materia prima. Dato, però, che al momento in Italia si parla sempre di più di rincari, sembra molto difficile che scegliendo l’opzione a prezzo variabile si possa risparmiare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Offerte luce e gas a prezzo fisso

Scegliendo, quindi, un’offerta che garantisca il prezzo fisso in bolletta, si stipula una sorta di abbonamento con il fornitore, proprio come quello della connessione internet o mobile. Infatti, scegliendo il prezzo fisso si accetta di pagare una quota uguale ogni mese, per 12 o 24 mesi. Il calcolo della quota viene fatto su una stima dei consumi, in base ad alcuni fattori forniti dal cliente al fornitore. Tra questi, i metri quadri dell’appartamento, gli elettrodomestici utilizzati, il numero di abitanti della casa, e la tipologia di fornitura, se bioraria o monoraria. In realtà, alla stipula del contratto con il fornitore, si potrà anche fornire un estratto delle ultime bollette, per avere un calcolo più realistico possibile dei consumi.

 

 

 

 




 

  • Perché scegliere il prezzo fisso?

Alla stipula del contratto, quindi, il fornitore informerà il cliente sulla quota fissa da versare ogni mese per la fornitura di luce e gas, e alla fine del contratto, dopo 12 o 24 mesi, verrà effettuata una verifica effettiva dei consumi. Se questi saranno superiori a quelli stimati, non si dovrà pagare un sovrapprezzo, ma la quota mensile verrà modificata per i successivi 12 o 24 mesi, e così via.

Se, invece, i consumi effettivi risulteranno inferiori a quelli stimati, la somma mensile da versare sarà ridotta.

Quindi, perché scegliere un servizio a prezzo fisso? Il prezzo della materia prima è molto variabile, e potrebbe sia salire che scendere. Ma, stando al trend degli ultimi mesi, non si è quasi mai vista la diminuzione del costo della materia prima. Pertanto, al momento conviene optare per un’offerta a prezzo fisso, in quanto è improbabile che i costi di trasporto, della materia prima e le tasse di gestione scendano. Scegliendo tale opzione, si avrà il costo della materia prima bloccato per tutto il periodo dell’offerta anche nel caso in cui i prezzi del settore subiscano impennate. In più con un’offerta come questa, si potrà scegliere tra tariffa monoraria (tutto il giorno), bioraria (due prezzi in due fasce orarie) e multioraria grazie alla quale si potranno applicare tre prezzi in tre diverse fasce orarie.

 

 

 

 

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