Il piano banda ultra larga lanciato dal nostro paese sta subendo un forte ritardo. Per questo motivo non potrà essere raggiunto l’obiettivo dell’agenda digitale che prevedeva la copertura fibra ottica dell’’85% della popolazione entro il 2020.

I lavori per connettere con reti ad alta velocità anche quel 40% di italiani che abita nelle aree bianche si sarebbero dovuti infatti concludere quest’anno. La consegna, però, è slittata al 2023. Perchè? Quali misure occorrono per accelerarla?

 

 

Il piano per la copertura banda ultra larga in Italia

Il 3 Marzo 2015, il Governo italiano aveva approvato la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga, con lo scopo di ridurre il gap infrastrutturale esistente, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili. Un obiettivo, come già accennato, che non è stato raggiunto per molte ragioni. Vediamo quali.

  • Cos’è e a che punto siamo con il Bul

Il piano BUL è il progetto avviato dal Governo Renzi che prevedeva di coprire tutti i cittadini con la banda larga veloce (>30 Mbps) entro il 2020 e fare in modo che il 50% delle famiglie europee fossero abbonate a connessioni a banda ultralarga (>100 Mbps) entro il 2020.

Il Piano Banda Ultra Larga viene attuato da Infratel, l’azienda controllata dal ministero dello Sviluppo economico, che mira a promuovere la realizzazione e l’integrazione di infrastrutture che offrano servizi internet a banda larga nelle aree a fallimento di mercato, chiamate anche aree bianche, ossia  in tutte quelle abitazioni non coperte da reti NGA (>30 Mbps).

Secondo i dati recentemente pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo economico dedicato al piano Bul, soltanto nel 2021 sarà previsto il completamento della copertura banda ultra larga : a fine 2019 l’Italia si  è attestata al 74,3%, molto meglio rispetto al 58% raggiunto a fine 2018, ma comunque non all’altezza delle aspettative.

Gli operatori telefonici di fatto stanno costruendo un numero di reti a banda ultra-larga sensibilmente inferiore a quanto promesso, e i 3 miliardi di euro stanziati dall’esecutivo Renzi risultano ancora inutilizzati. Ma non è tutto. Per portare a termine l’obiettivo dell’Italia di completare l’attivazione delle infrastrutture in banda ultra-larga ad 1 Gigabit nelle aree grigie, è necessario dare il via alla “fase due” del piano che, però, è rimasta ferma.

 

 

  • Il ruolo di Open Fiber

La realizzazione della rete pubblica è stata affidata tramite tre bandi pubblici ad Open Fiber  per i prossimi vent’anni e sarà responsabile anche della sua manutenzione. L’azienda non solo si sta occupando del potenziamento della rete in fibra ottica su tutto il territorio nazionale, ma sta realizzando una rete FTTH, Fiber To The Home che raggiungerà gli utenti direttamente nelle proprie abitazioni.

Open Fiber ha messo a punto un programma che arriva al 100% dei Comuni connessi nel 2022, ora in fase di valutazione da parte dei vertici di Infratel. La società tuttavia segnala da mesi le difficoltà burocratiche per aprire i cantieri, nonostante un piano di semplificazioni.

  • La preoccupazione dei Comuni Montani

In un tale scenario, molta è la preoccupazione manifestata dalla Uncem, l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani, rappresentata dal Presidente Marco Bussone:

Non ci siamo. Infratel con i nuovi vertici nominati qualche giorno fa intervenga. Abbiamo ancora gravi problemi di autorizzazioni mancanti e con istituzioni latitanti da 18 mesi. Vi è il problema degli appalti e dei subappalti, con ditte che non lavorano in modo adeguato. E abbiamo il problema mai considerato dal piano, legato alla neve e ai mesi dell’anno nei quali tagliare le strade nei Comuni montani è impossibile.

I Comuni subiscono questi ritardi. Il cronoprogramma di due anni fa è completamente saltato. Per la montagna, comunità, cittadini, imprese, i ritardi sono gravissimi. Abbiamo già visto perdere troppo tempo. Mise, Infratel, Open Fiber e Regioni mettano in moto urgentemente una task force per superare drammatiche criticità nella gestione del Piano banda ultralarga”.

 

 

La copertura in fibra ottica nei comuni italiani

L’Italia in questo momento sta riscontrando un livello di diffusione della copertura banda larga al di sopra della media europea.

Il numero di italiani che ora viaggiano a 100 Mb/s sono circa 6,25 milioni.

Nel trimestre giugno-settembre 2019 è stata riportata una crescita di 390 mila unità, ma aumentano di 340mila unità anche gli accessi a velocità compresa tra i 30 ed i 100 Mb/sec, che a Settembre 2019 hanno toccato quota 2,70 milioni.  Anche gli accessi alla banda FTTC sono cresciuti nel quadriennio Settembre 2015 – Settembre 2019, con un aumento di 6,62 milioni di unità, mentre quelli FTTH hanno riportato un +790mila, con l’FWA a +610mila.

Le infrastrutture però restano molto indietro rispetto alle necessità e ai piani previsti dal BUL.

  • I problemi burocratici

La fase uno del Piano è di fatto in ritardo per colpa di lungaggini burocratiche: Open Fiber infatti ha potuto iniziare i lavori a maggio 2018, soltanto un anno dopo l’inizio previsto, a causa della difficoltà nel ricevere i permessi dagli enti locali, per lo scavo e la posa della fibra ottica. Ad oggi è possibile la vendita del servizio soltanto nel 4% dei Comuni che dovevano essere completati entro il 2020. Nonostante ciò, Open Fiber ha affermato di volersi assumere la responsabilità, in accordo con Infratel, di avviare i lavori in ogni Comune in possesso almeno del 70% dei permessi.

D’altro canto Open Fiber stessa ha ammesso che sarà impossibile completare l’opera nei tempi previsti, a meno che dal Governo non arrivi una mossa risolutiva del problema burocrazia, ad esempio con l’approvazione di un provvedimento urgente per tagliare drasticamente la mole di permessi.

 

 

  • Verifica della copertura di Open Fiber

La rete Open Fiber è disponibile per il momento solo a Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Torino, Venezia. Per poter verificare il grado di copertura della propria zona occorrerà collegarsi alla  home page del sito Internet di Open Fiber, dopodiché selezionare la propria città, l’indirizzo ed il numero civico nell’apposito campo.

Se l’ abitazione è raggiunta dalla rete Open Fiber, si vedrà apparire il  seguente messaggio “Il tuo indirizzo è raggiunto dalla nostra Fibra Ottica “. In caso contrario  comparirà un avviso indicante il fatto che al momento non vi è copertura ma che Open Fiber è al lavoro per fare in modo che il servizio venga reso disponibile al più preso nella zona di riferimento.

 

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