Molti dipendenti potranno godere di aumenti busta paga e di stipendi più elevati a partire dal mese di giugno e per i successivi sei mesi. Il rialzo dei salari è frutto del taglio del cuneo fiscale attuato dal Governo Meloni con il Decreto Lavoro approvato definitivamente lo scorso 4 maggio. Viene dunque previsto uno sgravio contributivo per i dipendenti, il cui valore varia in base alle fasce di reddito. L’intento è quello di tagliare la quota dei contributi dovuta dai lavoratori, assicurando un aumento dello stipendio netto a parità di lordo.

Il taglio del cuneo fiscale-contributivo si intensifica, con un intervento aggiuntivo di 4 punti per un periodo di sei mesi (tra luglio e dicembre). Questa misura interessa i lavoratori con retribuzioni lorde fino a 35.000 euro annui. Questo beneficio va ad aggiungersi all’attuale taglio di 3 punti del cuneo fiscale per le retribuzioni inferiori ai 25.000 euro annui e di 2 punti per la fascia di reddito tra i 25.000 e i 35.000. Come calcolare a quanto ammontano gli aumenti busta paga?

Come calcolare aumenti busta paga con il taglio del cuneo fiscale

Il primo passo è quello di prendere l’importo lordo, che trovate sul cedolino paga. Bisogna individuare la quota di contributi dovuta, pari al 9,19% per i lavoratori dipendenti del settore privato e dell’8,80% per quelli del pubblicato. Successivamente la quota di contributi dovuta viene sottratta dall’imponibile e su questo risultato si calcola l’Irpef dovuta, considerando però le eventuali detrazioni. Il risultato costituirà il netto che viene pagato al dipendente.

Prendendo la vostra ultima busta paga potrete calcolare quale sarà l’aumento che vi spetta a partire da giugno e per i prossimi sei mesi. Attualmente è già stata applicata un’aliquota contributiva ridotta: 3% per chi guadagna meno di 1.923 euro al mese e 2% per chi percepisce più di quella cifra.

Da giugno a dicembre, però, l’aliquota scenderà ulteriormente, portandosi a 2,19% o 3,19% nel privato (dipende se il guadagno è sopra o sotto i 1.923 euro mensili) e a 1,80%-2,80% nel pubblico. Individuato l’importo lordo, e applicata la relativa aliquota in base al settore di appartenenza, vi basterà quindi applicare la relativa formula: stipendio lordo x aliquota contributiva. A quel punto sottraete il risultato dall’importo lordo e sul nuovo importo calcolate l’Irpef: 23% per reddito fino a 15.000 euro, 25% per reddito tra 15.000 e 28.000 euro, 35% tra 28.000 e 50.000 euro, 43% oltre i 50.000 euro.

Aumento stipendi con il taglio del cuneo fiscale: un esempio di nuova busta paga

Prendiamo il caso di un lavoratore del settore privato con uno stipendio annuo lordo di 26.000 euro, pari a uno stipendio netto mensile di 1.642,20 euro. In quel caso la quota di contributi sarebbe stata del 7,19%, quindi 143,80 euro totali.

L’imponibile per il calcolo dell’Irpef scende quindi a 1,856,20 euro, con l’Irpef dovuta pari a 440 euro di imposta con una detrazione di 174 euro circa, quindi per un totale di 266 euro. Il netto, quindi, sarebbe di 1.590,20 euro.

Tra lo stipendio di maggio/giugno e quello in arrivo a luglio, quindi, ci sarà per uno stipendio di 2.000 euro un incremento netto di circa 52 euro.

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